La Fiat Chrysler Automobiles sigla un contratto di rete tra le società del gruppo per favorire la collaborazione tra le diverse entità allo scopo di aumentarne competitività sul mercato e efficienza nella gestione.

È notizia apparsa qualche giorno fa che anche Fiat Chrysler Automobilies ha siglato un contratto di rete con venti società italiane del gruppo.
Utilizzando lo strumento giuridico del contratto di rete, Fiat ha così inteso rafforzare i legami tra le proprie aziende col fine di migliorare competitività ed innovazione sul mercato.
Come si legge nell’articolo del Corriere della Sera, il contratto in questione è molto ampio e prevede la collaborazione tra le imprese su più aree: organizzazione contabile, sistemi e procedure di controllo interno, consulenza ed assistenza in ambito amministrativo, giuridico e gestionale, coordinamento e organizzazione delle attività di impresa ai fini dello sviluppo della stessa etc.
È allora interessante osservare come anche uno dei più grandi gruppi industriali italiani – al pari, del resto, di molte altre imprese seguite in questi anni da Unint – abbia colto l’importanza e le opportunità, in termini di strategia aziendale, che possono derivare dal fare network.
In particolare viene messo in luce ancora una volta come il contratto di rete possa portare le aziende ad attuare economie di scala, passaggi di know-how, ottimizzazione di risorse etc, per un complessivo aumento della capacità di stare sul mercato, pur nell’autonomia ed indipendenza di ogni azienda partecipante.
Un aspetto particolare è che, all’interno di questa più ampia strategia di networking, il gruppo Fiat ha previsto l’utilizzo di una recente novità connessa al contratto di rete: il distacco di lavoratori da un’azienda all’altra.
A questo proposito ci piace ricordare come Unint abbia pionieristicamente seguito e assistito con successo quello che probabilmente è stato il primo caso italiano di contratto di rete infragruppo che puntava all’ottimizzazione delle risorse umane tra le aziende, ossia Rete Lettera B del gruppo Battistella. Un contratto di rete attraverso il quale il gruppo di Pieve di Soligo è riuscito a salvaguardare oltre 400 posti di lavoro, non solo mantenendo il livello di occupazione ma anche operando una riqualificazione professionale della forza lavoro. Tutto ciò nel periodo di forte crisi economica che le aziende oggi stanno vivendo.