Segnaliamo che nel Documento di Economia e Finanza approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 aprile si parla anche di reti d’imprese.
In particolare il Documento prende atto di come, nel tessuto produttivo italiano formato per la stragrande maggioranza di Piccole e Medie Imprese, i processi aggregativi (distretti, reti d’impresa, filiere produttive, gruppi, consorzi, A.T.I.) rappresentino un metodo vincente per affrontare il mercato e raggiungere più alti gradi di performance.
In tale contesto il Governo si avvede di come “le reti (anche attraverso il contratto) rappresentano una modalità organizzativa molto flessibile che può aiutare a conseguire un vantaggio competitivo”.
Ed è per questo motivo che il DEF definisce un’azione governativa in materia di aggregazioni tra imprese che sarà intrapresa entro l’anno.
In tale azione particolarmente interessante sembrano essere soprattutto due direttrici:
  1. L’estensione del regime di agevolazione fiscale. Il regime di agevolazione fiscale per le reti d’impresa, previsto col D.L. 78/2010, prevede una sospensione di imposta sugli utili che l’impresa destinava ad attività della Rete nella quale era inserita. Tale sospensione diveniva definitiva (e dunque si trasformava in una esenzione di imposta) nel momento in cui tali utili venivano effettivamente impiegatiIl suo rifinanziamento annunciato anche nel DEF dell’anno scorso, non aveva però nella pratica avuto seguito. Il regime, in vigore per gli esercizi 2011, 2012 e 2013, non è stato successivamente prorogato.
  2. La semplificazione della normativa in tema di lavoratori interni alle imprese partecipanti: su questo punto si fa esplicito riferimento all’istituto della co-datorialità. A tal proposito ricordiamo, infatti, che ancora nel 2013 (D.L. n.76/2013) con una riforma della c.d. Legge Biagi era stata normativamente prevista la possibilità, per imprese legate da un contratto di rete, di un’assunzione congiunta. Con una norma di particolare favore verso le reti d’impresa si prevedeva, dunque, la possibilità di derogare al tradizionale schema per il quale, in un rapporto di lavoro, il lavoratore non poteva che avere un solo datore di lavoro. La norma, sicuramente molto interessante e molto appetibile dal sistema imprenditoriale, non ha però mai ricevuto attuazione in mancanza delle determinazioni operative da parte di Inps ed Inail. Speriamo, dunque, che il Governo possa smuovere la situazione e permettere la concreta applicazione della norma.
Il Governo, poi, esprime la volontà di “esportare” la figura del contratto di rete in Europa, proponendo un modello di contratto europeo al fine di favorire l’internazionalizzazione delle reti.
Di seguito riportiamo il link al testo integrale del DEF 2015 – Sezione III – Programma Nazionale di Riforma, l’azione sulle “Aggregazione di imprese” si trova a pag. 26:
http://www.dt.tesoro.it/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/SEZIONE_III_-_PNR_10_Aprile_xdeliberatox_on-line.pdf